Diversity buffers winegrowing regions from climate change losses. Questo il titolo di un articolo pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS) e che porta i risultati di una nuova ricerca condotta in Canada alla University of British Columbia (UBC). Gli autori dello studio hanno costruito dei modelli mettendo in relazione le previsioni sull’innalzamento delle temperature con i dati fenologici di lungo periodo presenti in banche dati europee e relativi a undici varietà di vite da vino – Cabernet Sauvignon, Chasselas, Chardonnay, Grenache, Merlot, Mourvedre, Pinot Noir, Riesling, Sauvignon Blanc, Syrah e Trebbiano – così da ipotizzare dove le diverse varietà potrebbero essere più proficuamente coltivate in futuro. L’analisi suggerisce che la sostituzione dei vitigni con altri più tolleranti al calore potrebbe dimezzare le potenziali perite delle regioni vinicole in uno scenario d’innalzamento delle temperature di 2° C, e di un terzo se le temperature crescessero di 4°. Un innalzamento delle temperature medie di 2° potrebbe infatti portare alla perdita della metà di tutte le regioni vinicole, mentre un innalzamento di 4° C a una perdita di addirittura il 77% delle superfici vitate. Il passaggio a vitigni diversi da quelli oggi coltivati sarebbe dunque – secondo i ricercatori di UBC – per alcune regioni una strategia capace di mitigare gli effetti del cambiamento climatico. Quella proposta è tuttavia una soluzione che può per certi versi apparire semplicistica, visto il forte legame che da sempre esiste tra vino, vitigno e territorio e tradizione. Un’interessante lettura in questo senso è stata proposta da Phoebe French su The Drinks Businses. Sottolineando che scelte strategiche di vitigni tolleranti a calore e siccità siano da tempo già effettuate in alcune regioni vinicole, come ad esempio in Australia (noi ne avevamo parlato ad esempio qui), la giornalista britannica sottolinea che non è chiaro se lo studio canadese, proponendo la sostituzione dei vitigni, abbia preso in considerazioni altre soluzioni (quali le moderne pratiche agronomiche di gestione dei vigneti o quelle della moderna enologia) che – in prospettiva di cambiamento climatico – potrebbero essere altrettanto efficaci e soprattutto meno impattanti sul vino quale specifica espressione di un territorio.
FEB