Sulle pagine online della rivista Science&Wine (Ciència & Vinho) sono stati pubblicati i risultati di una ricerca condotta da Anton Pijl (Postdoctoral Researcher all’Università di Padova), Teun Vogel (Environmental Consultant della società olandese Cambisol) e Paolo Tarolli, professore associato del Dipartimento Territorio e Sistemi Agro-Forestali dell’Università degli Studi di Padova. La ricerca indaga l’opportunità di utilizzare tecnologie di telerilevamento – con droni e quindi a basso costo o con rilevamenti a scansione laser – in ausilio della viticoltura di collina, in particolare in ottica di conservazione dell’acqua nei vigneti e di tutela del suolo dagli effetti di degrado derivanti dall’erosione e dal cedimento dei pendii.
Le proiezioni climatiche suggeriscono per il futuro una tendenza ad eventi piovosi estremi ed il flusso dell’acqua sulla superficie dei vigneti è uno dei principali fattori di erosione del suolo. Grazie ad operazioni di telerilevamento cui segue una ricostruzione 3D del fotografato è possibile mappare ad alta precisione la superfici, allo scopo di rilevare, comprendere ed anche prevedere il degrado del suolo. Si tenga presente a questo proposito che anche elementi di piccola entità – quali ad esempio le tracce delle ruote dei trattori o li cumuli di terra sotto le viti – possono influenzare in modo determinante flusso dell’acqua. Simulando detto flusso sulle superfici è però possibile programmare interventi mirati a contenere o ad evitare gli eventuali effetti erosivi causati dalle piogge.
Una più completa presentazione della ricerca si trova all’indirizzo https://www.ciencia-e-vinho.com/2021/03/07/how-remote-sensing-technology-can-improve-soil-water-conservation-in-vineyards/.
FEB