Il Knight Frank Global Vineyard Index traccia la performance del valore dei vigneti nelle regioni vinicole chiave di tutto il mondo ed è aggiornato ogni anno. Si tratta di uno strumento particolarmente utile oggi che puntare sull’acquisto di terreni vitati è sempre più popolare tra gli investitori. Lo scorso dicembre sono stati pubblicati i dati statistici 2013 dell’indice. A livello globale, nell’anno a giugno 2013, il prezzo dei vigneti nelle più importanti zone di produzione è cresciuto in media del 6,8%. Le maggiori crescite percentuali di valore sono state quelle registrate nella regione di Mendoza e nella nostra Toscana.
Il valore dei vigneti argentini di Malbec, valutati tra i 30 e i 100mila dollari/ha, è cresciuto del 25%, quello dei toscani di Chianti e Brunello, stimati tra i 135mila e i 170mila dollari/ha, del 20%. I vigneti più costosi* sono tuttavia quelli francesi della regione di Bordeaux, tra 20mila dollari e i 2,5 milioni di dollari per ettaro, quotazione tuttavia in discesa del 4,2% sull’anno precedente e quelli piemontesi vitati a Barolo, la cui valutazione, invariata sull’anno precedente, rientra nella forbice che va dai 200mila a 1,2 milioni di dollari per ettaro.
In generale il valore delle terre coltivate a vite è cresciuto nelle regioni del “nuovo mondo”, Argentina, Cile e Nuova Zelanda e California in particolare.
Diversamente e guardando all’Europa, la Spagna ha registrato il maggio calo, con il valore per ettaro in calo del 20% dal 2000 a oggi. Allo stesso modo anche Francia e Italia hanno sperimentato simili diminuzioni, rispettivamente del 11,8% e del 15,3%.
Tra i dati significativi tracciati dal Global Vineyard Index vi è anche quello relativo all’aumento delle superfici vitate nelle diverse zone di produzione. Cina e Nuova Zelanda sono quelle maggiormente cresciute in questo senso tra il 2000 e 2012: la prima del 90%, il paese dell’Oceania fino al 164%.
* il Knight Frank Global Vineyard Index non monitora i vigneti della Champagne.
In allegato il report completo
FEB
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