Negli Stati la legge federale vieta possesso consumo e commercio di cannabis e dei suoi derivati. Al tempo stesso, diversi stati della federazione ne hanno consentito l’uso a scopo terapeutico, secondo la State medical marijuana laws, e in nove di questi, oltre che nel District of Columbia, il consumo di marijuana è oggi possibile perfino a scopo ricreativo. Quello statunitense è così oggi il mercato della cannabis legale più grande del mondo (qui recenti dati secondo Eromonitor).
Come abbiamo avuto modo di raccontare in diverse occasioni, praticamente tutti i grandi gruppi mondiali del beverage stanno valutando se e come entrare in questo mercato e si parla di molti e consistenti investimenti, effettuati o in progetto.
Naturalmente anche le associazioni di categoria si stanno interessando a questo argomento. In particolare la Wine & Spirits Wholesalers of America (WSWA), uno tra i più grandi sodalizi statunitensi del commercio all’ingrosso di vino e superalcolici, ha preso a luglio una netta posizione lo in favore della legalizzazione (ne avevamo parlato qui), invitando il Governo federale a farsi garante del fatto che gli stati della federazione possano legiferare in materia di cannabis. Un ulteriore passo in questa direzione è stato fatto dalla stessa WSWA nei giorni scorsi, quando i suoi rappresentanti si sono recati a Washington (riprendiamo la notizia dalla rivista Civilized), per chiedere ai membri del Congresso di trattare le norme sulla marijuana alla stregua di quelle sull’alcol e che si facciano quindi leggi e regolamenti che garantiscano la sicurezza dei prodotti, che scoraggiando l’accesso dei minori a queste sostanze, e che permettano, al contempo, anche di creare un efficace sistema di riscossione delle imposte derivanti da questo commercio. Regole che sappiano anche incoraggiare sia l’innovazione che la possibilità di scelta dei consumatori.
FEB
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