Grado d’istruzione e ricchezza sono due rilevanti fattori del consumo di vino e di alcolici negli Stati Uniti. A suggerirlo è il sondaggio annuale di Gallup Consumption Habits, recentemente pubblicato e basato su dati rilevati tra l’8 e il 12 luglio scorsi.
Suddivisi i partecipanti al sondaggio per fascia di reddito e grado d’istruzione, si è riscontrato che quasi l’80% dei cittadini americani più ricchi e altamente istruiti hanno dichiarato di bere alcolici, percentuale che scivola al 50% circa per gli appartenenti al gruppo dei meno istruiti e ricchi (in generale, secondo i dati Gallup, gli americani soliti bere bevande alcoliche sono circa il 64%).
Secondo Gallup dunque negli Stati Uniti, le differenze di reddito e di grado d’istruzione influiscono di più, in termini percentuali, sul consumo di alcolici di quelle di sesso, età, gruppo etnico, pratica religiosa e distribuzione sul territorio. La spiegazione più logica di tale fenomeno è quella delle maggiori risorse economiche a disposizione del gruppo dei ricchi e istruiti per l’acquisto di alcolici, ma a ciò si aggiunga il fatto che questa classe si trova più frequentemente a vivere occasioni sociali e di lavoro in cui si consumano alcolici. Secondo le statistiche di Gallup, inoltre, gli appartenenti a questo gruppo sociale bevono anche con più frequenza e con una maggiore preferenza per il vino al crescere proprio del reddito e del grado d’istruzione. Se quindi la birra rimane negli Stati Uniti l’alcolico più consumato (con una preferenza media del 42% sul 34% del vino e sul 21% dei superalcolici), tra gli appartenenti alla classe sociale più elevata l’alcolico più popolare è il vino.
Circa altri fattori che influenzano il consumo o meno di bevande alcoliche, il sondaggio di Gallup di quest’anno ha rilevato che: in merito al sesso gli uomini che dichiarano di bere alcolici sono il 69% rispetto al 59% delle donne; per età i più propensi a bere alcolici sono quelli tra i 30 e i 49 anni; per gruppo etnico, i bianchi non ispanici che si dichiarano bevitori sono il 69% rispetto al 52% dei non bianchi; si dichiarano poi bevitori di alcolici il 69% dei non praticanti rispetto al 47% dei praticanti appartenenti a una comunità religiosa.
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