Il 5 giugno scorso, il governatore della California, Gavin Newsom, ha finalmente dato il benestare alla riapertura delle sale di degustazione delle cantine dello Stato, laddove le contee lo permettano. Questa ripartenza dei servizi d’ospitalità arriva per le winery californiane in ritardo di alcune settimane rispetto alla riapertura dei ristoranti. Per la riapertura sarà necessario seguire alcune linee guida (COVID-19 INDUSTRY GUIDANCE: Restaurants, Bars, and Wineries), così da garantire la sicurezza di ospiti e operatori. Ricordiamo in California, e più un generale negli Stati Uniti, le tasting room sono parte strategica del business dei produttori di vino; a fine aprile, un’analisi di Jon Moramarco (managing partner di bw166 ed editor di The Gomberg Fredrikson Report, realizzata in collaborazione Wine Institute e la California Association of Winegrape Growers (CAWG) e relativa all’impatto dell’epidemia del Covid-19 sull’industria vitivinicola statunitense, ha suggerito che la chiusura delle sale di degustazione durante il lockdown potrebbe portare perdite complessive per 3 miliardi di dollari all’industria vitivinicola californiana, un impatto negativo superiore sia a quello derivante dalla chiusura dell’on-premise (stimato in circa 2,5 miliardi di dollari) che a quello delle mancata vendita di uve per i viticoltori conferitori alle cantine (stimato il 1,4 miliardi di dollari).
FEB