Wine Australia ha rilasciato lo scorso 7 luglio il suo National Vintage Report 2020 recante dati sulla produzione di quest’anno, presentato sul Market Bulletin – Issue 209. Il raccolto è infine risultato più scarso di quanto anticipato nel precedente Market Bulletin – Issue 204 che lo stesso ente aveva pubblicato il 2 giugno (ne avevamo parlato qui in una breve rassegna sulle vendemmie 2020 dell’emisfero sud).
Il vendemmiato 2020 ammonterebbe infatti a 1,52 milioni di tonnellate, massa del 12% inferiore a quella raccolta nel 2019 (perse circa 200.000 tonnellate) e del 13% inferiore alla media quinquennale (cioè 1,75 milioni di tonnellate) . Da quanto raccolto si otterranno secondo le previsioni circa 1 miliardo di litri di vino (10 milioni di ettolitri). Si tratta del raccolto più scarso registrato dal 2007.
Le principali ragioni di questa scarsa vendemmia sono da ricercare nella siccità che ha interessato gran parte delle regioni vinicole australiane, aggravate dagli incendi boschivi che cominciati nel giugno 2019 hanno trovato il loro apice tra dicembre e gennaio 2020, in quella che è stata definita una black summer; ai danni diretti degli incendi si sono aggiunti, per le uve rimaste in vigna, quelli derivanti dalla contaminazione da fumo. Sul raccolto, che in generale risulta di buona qualità, hanno influito anche eventi isolati di gelo, grandine e inondazioni.
Il valore totale del raccolto d’uva australiano 2020 è stimato in 1,07 miliardi di dollari australiani (-9% vs 2019; si tratta di circa 657 milioni di euro). La riduzione del raccolto in termini di volume è stata parzialmente compensata dalla crescita del prezzo delle uve (694 AUD$/tonnellata; +5% vs 2019).
Guardando alle varietà vendemmiate, Wine Australia stima il raccolto di uve a bacca rossa in circa 836.462 tonnellate (-11% vs 2019; perse circa 105.000 tonnellate); il raccolto di uve a bacca bianca ammonterebbe invece in circa 684.146 tonnellate (-13%; perse circa 100.000 tonnellate sul 2019).
Le uve bianche hanno dunque una quota perte sul raccolto complessivo del 45%, in calo sul 46% che era stato stimato per il 2019.
Lo Shiraz è la varietà più raccolta (il 25% del totale, per circa 376.000 tonnellate, -10% vs 2019), seguita dallo Chardonnay (285.000 tonnellate, -19% vs 2019) e dal Cabernet Sauvignon (224.000 tonnellate, -12% vs 2019).
Guardando invece alla produzione per divisione amministrativa (stati/territori), l’apporto maggiore al raccolto d’uva australiano 2020 arriva dal South Australia (share del 47% sul totale), cui segue il New South Wales (share del 32%) e Victoria (share del 17%). La regione vinicola singola più “generosa” è stato il Riverland (South Australia), che conta da solo per il 34% del raccolto totale, seguita dalla regione di Murray Darling–Swan Hill (tra Victoria e NSW) che conta per il 25%, e dalla regione del NSW Riverina, con uno share del 20%.
FEB