Gli ultimi dati sul consumo di vino in Argentina sono positivi. Tra gennaio e maggio i consumi interni sono cresciuti del 3,56%. Si tratta di vendite di circa 3,893 milioni di ettolitri rispetto ai 3,758 dei primi cinque mesi del 2012. Nel solo mese di maggio la crescita dei consumi ha superato il 5%. Sia per il singolo mese che per i cinque in oggetto è l’imbottigliato a guidare la crescita: +9,5% (+15,34 per il solo maggio), ma, mentre il vino il consumo di vino in tetra brik rimane sostanzialmente stabile (+0,47), il commercio di vino in damigiana è crollato del 16,63%.
Sono dati che in linea generale dovrebbero essere rassicuranti per produttori e commercianti che invece si dimostrano, insieme agli osservatori, ancora preoccupati per la situazione generale dalla filiera soprattutto in riferimento al commercio estero.
Nell’accumulato generale, tra gennaio e maggio, le vendite da parte dei produttori sono calate del 4,63% sullo stesso periodo del 2012: il dato include le esportazioni, -23,55%, e le altre vendite non per il consumo calate di oltre il 24%. Per compensare le scarse soddisfazioni dell’export di sfuso e imbottigliato i produttori si stanno concentrando sul mercato interno, perdendo forse, come sostenuto dal Palau Javier, Presidente del Centro de Bodegueros y Viñateros del Este, l’opportunità di crescere in volume all’estero.
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