Non è un bell’inizio d’anno quello della Germania. Il consuntivo al primo trimestre indica riduzioni negli acquisti sia sul lato volume che, cosa più preoccupante, su quello della spesa. Questo per spumanti e bottiglia indistintamente e – quello che ci interessa più da vicino – per le forniture provenienti dal nostro Paese. Sul lato bottiglia, lasciamo sul campo il 3% a valore e il 9% a volume. Facciamo meglio della Spagna, decisamente penalizzata, ma peggio dei francesi, che crescono a volumi del 4%, tenendo i fatturati sullo stesso livello dell’anno passato.
A sorridere son solo i sudafricani, che imparata la lezione, tagliano i prezzi e portano a casa un +12% sui volumi. Idem per i cileni, cresciuti meglio sul fronte valori (+7%)
La musica non cambia di molto sul lato delle bollicine, anzi va ancora peggio per l’Italia: tra i tre big supplier, il nostro Paese è quello che ci sta smenando di più, con limature pesanti, oltre il 20%, sul fronte volumico e valutario. Male anche gli spagnoli, ma le loro minori riduzioni gli consentono di soffiarci la prima piazza sia a volumi che a valori. La Francia tiene sui volumi, ma a prezzo di forti sconti sul prezzo. Il mercato spumanti segna a livello generale una battuta d’arresto piuttosto dura: -17% la spesa, -12% i volumi.
Fonte: elaborazioni Corriere Vinicolo su dati Istituto statistica tedesco
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