Il mercato del vino in Libano, tra importazioni ed export, vale circa 20,8 milioni di euro. Secondo i dati doganali, i libanesi comprano all’estero vino per 9,8 milioni di euro e 1,04 milioni di bottiglie mentre ne spediscono oltre confine 1,93 milioni per un fatturato di 10,88 milioni di euro (dati 2012).
Guardando alle categorie delle importazioni scopriamo che i vini tranquilli contano per il 66% mentre gli spumanti per il restante 44%. Quasi la totalità dell’export invece è costituita da vino fermo, il 97,5% (spumanti 2,5%).
Tra i partner commerciali la parte del leone è fatta dalla Francia che fornisce al Libano l’84% delle importazioni mentre di seguito, sebbene con una percentuale molto minore, ci siamo noi italiani che contiamo nelle acquisizioni all’estero per l’8%.
Tra i compratori di vino libanese il più importante è il Regno Unito, 24% delle esportazioni, seguono Francia, 17%, Stati Uniti, 13%, Emirati Arabi Uniti e Canada, 5%, e Belgio, 4%.
Nel 2012 vi è stato un incremento delle importazioni d’imbottigliato pari al 6,7% in volume sull’anno precedente, in valore invece la crescita è stata inferiore, +1,2%, per effetto della diminuzione del prezzo medio del vino in ingresso, ora a 8,87 e nel 2011 a 9,7 euro.
Contraria la tendenza dell’export, in calo in volume del 6% ma al +8% in valore per la concomitante crescita del prezzo medio per bottiglia. Il prezzo medio per bottiglia del 2011 era di 9,7 euro, quello del 2009 di 8,85, questo indicatore è dunque in trend positivo da diversi anni.
Il consumo annuale di vino è stimato in circa 6 milioni di bottiglie: 1,8 milioni di bottiglie sono di vino estero mentre il resto è vino locale, in massima parte prodotto dal grande produttore Ksara (1,8 milioni di bottiglie) e dalla cantina Kefraya (tra 1 e 1,2 milioni di bottiglie), 0,2 milioni di bottiglie provengono invece dal produttore Château Musar mentre i restanti 1,8 milioni di bottiglie bevute dai libanesi sono imbottigliate da circa altri quaranta piccoli produttori. Le tre grandi cantine sopra nominate sono anche sostanzialmente le uniche a spartirsi le spedizioni all’estero: il 50% di queste è opera di Ksara mentre le altre due con meno di mezzo milione di bottiglie ciascuna detengono la restante fetta delle esportazioni.
Secondo quanto riportato da todovino.cl, che ha diffuso i dati sopra citati, il mese scorso il Ministro dell’Agricoltura libanese ha annunciato la prossima fondazione di un Istituto Nazionale della Vite e del Vino che raggrupperà produttori e distributori locali perseguendone gli interessi.
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