Dopo Nigeria e Mozambico, ci dedichiamo alla disamina di un altro Paese africano molto interessante per il commercio di vino, il Camerun. I valori sono abbastanza elevati, attorno agli 11 milioni di dollari l’imbottigliato, anche se i prezzi medi non sono da capogiro: a livello generale, si è intorno al dollaro per litro, con punte di 2,50-60 per Francia e Cile. Il Paese, dopo un biennio di crescita che lo ha accompagnato fino al 2007, ha visto un appannamento coinciso con la crisi economica, da cui è uscito decisamente nel 2011, toccando il livello record per i volumi (11 milioni di litri), poi scesi di poco meno di 800.000 dollari l’anno dopo.
Primo Paese fornitore a valori, con il 60% e oltre del mercato, è la Francia – che del Camerun è stata “proprietaria” fino al 1960 – seguita dalla Spagna, che invertono i posti nella classifica a volumi (6 milioni di litri le bodegas, 3 i francesi). Seguono Cile, Sudafrica, quindi l’Argentina, con il doppio dei nostri valori.
Il mercato della spumantistica, del valore di circa 5 milioni di dollari nel 2012), è rimasto abbastanza stabile nel corso degli ultimi sette anni, con l’Italia che si limita a spedire qualche container, peraltro pagato anche in questo caso ben poco: 1,30 dollari al litro, contro i 28 e passa degli Champagne.
Fonte: elaborazioni Corriere Vinicolo su dati Dogane camerunensi
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