Nell’anno a luglio 2013 il consumo di birra nelle case spagnole è cresciuto dell’1,1%. Questa percentuale significa poco più che stabilità ma c’è di più: il consumo annuo pro capite è arrivato a 17,64 litri mentre quello di vino non raggiunge i dieci litri (9,15 litri).
Questi dati sono il risultato di una ricerca sui consumi di bevande alcoliche nelle famiglie spagnole condotta dal Ministerio de Agricultura, Alimentación y Medio Ambiente (MAGRAMA).
Per meglio rendersi conto della portata del fenomeno è bene guardare i dati per tipologia di prodotto per il periodo sopra indicato (luglio 2012-luglio 2013).
Il consumo casalingo di vino tranquillo a DO è diminuito in volume del 4,8% e in valore del 5,7% per un consumo medio pro capite annuo di 2,91 litri; gli spumanti e Cava cedono in volume del 3,6% e in valore del 3,4% (pro capite annuo di 0,58 litri); il vino da tavola senza DO fa -2,5% volume ma cresce bene in valore +10% (per 4,96 litri all’anno per persona).
La birra come detto invece guadagna in volume l’1,1% cedendo però in valore dell’1% a causa di una diminuzione del prezzo medio del 2,1%.
Positivi i dati per il sidro: +3,1% in volume e +5,3% in valore (pro capite annuo 0,32 litri). I superalcolici fanno invece registrare nei consumi di casa un +1% in volume ma -1,5% in valore per un pro capite di 0,95 litri. Particolarmente dinamici i consumi della categoria bibite con vino (si tratta di sangria, tinto de verano etc.): questi sono cresciuti in volume del 3,6% e in valore dell’11,4% per un procapite annuo di 1,26 litri.
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