Con l’approvazione all’inizio del mese di aprile del progetto di legge HB 415, anche nello stato americano del Kentucky sarà presto consentita la spedizione diretta al consumatore da parte dei produttori di vino, birra e bevande alcoliche, sia all’interno dello stato che oltre confine.
Il canale Dtc del vino è da diversi anni in forte crescita negli Stati Uniti e oggi sta vivendo una particolare vivacità anche in funzione dell’epidemia del Covid-19, come evidenziato anche dal recente Dtc Wine Shipping Report di Sovos ShipCompliant e Wines Vines Analytics.
La nuova norma approvata in Kentucky è novità significativa, soprattutto se letta nel contesto generale del mercato degli alcolici statunitense e guardando a quanto in passato simili aperture abbiano ben favorito la crescita nazionale del canale dtc, come avvenuto nel 2016 in Pennsylvania, e nel 2015 in Massachusetts nel 2015.
Con la rimozione delle restrizioni da parte del Kentucky, la vendita Dtc di vino da parte della cantine sarà consentita ovunque negli Stati Uniti tranne che in Utah, Arkansas, Mississipi, Alabama, Delaware e nello stato di Rhode Island, dove rimane proibita e consentita ma con diverse limitazioni in Minnesota, Florida e Alaska (alla pagina Direct-To-Consumer Shipping Laws for Wineries del sito del Wine Institute sono disponibili una carta interattiva sulle regole della vendita diretta in Usa e una scheda per ogni stato con i riferimenti normativi).
Quando la nuova legge entrerà in vigore in Kentucky (entro novanta giorni dall’approvazione del 4 aprile scorso), cantine e birrifici potranno spedire ad ogni consumatore (naturalmente maggiorenne) fino a dieci casse al mese di vino e birra e i distillatori fino a dieci litri di superalcolici.
FEB