Nel 2019 le vendite dirette di vino dalle cantine statunitensi ai consumatori hanno totalizzato un valore di 3,2 miliardi di dollari, il 7,4% in più rispetto all’anno precedente. In termini di volume si tratta di 6,6 milioni di casse da nove litri: +4,7% vs anno precedente. Questi e i seguenti sono dati del 2020 Dtc Wine Shipping Report di Sovos ShipCompliant e Wines Vines Analytics, presentato a Boston lo scorso 22 gennaio durante il Direct to Consumer Wine Symposium, e risultato dell’analisi di 20 milioni di spedizioni DtC effettuate nel 2019. Sebbene quello della vendita di retta sia ancora il canale di vendita più dinamico nel mercato del vino statunitense, la crescita registrata nel 2019 è nettamente inferiore alla media degli ultimi 5 anni (+14% in valore e +13% in volume), anni in cui la crescita di questo canale era stata sostenuta anche dall’apertura alla spedizioni tra stati da parte della Pennsylvania (nel 2016 – ne avevamo parlato qui) e del Massachusetts nel 2015. Il canale DtC sembra oggi avere raggiunto quindi una certa maturità. La performance più rilevante nelle vendite DtC è stata, comunque, nel 2019 quella del prezzo medio per bottiglia: +2,5% vs 2018 (è l’incremento più consistente registrato da 2011). Nel 2019, secondo i dati bw166, le vendite statunitensi DtC hanno una quota del 10,8% sulle vendite totali di vino domestico, che valgono in totale 2,81 miliardi di dollari. La più grande fetta delle vendite dirette, il 42,4% di quelle valore e il 44,7% di quelle volume è fatto dalle piccole cantine, e cioè da aziende con una capacità produttiva tra le 5.000 e 49.999 casse all’anno. Napa è la prima regione di produzione per le vendite dirette in valore (1,5 miliardi di dollari nel 2019 – share valore del 46,6% circa), Sonoma per quelle in volume (oltre 1,9 milioni di casse e share volume del 29,1%).
FEB