L’Instituto Nacional de Vitivinicultura ha stimato che la pandemia del Covid-19 porterà nel complesso in Argentina un calo dei consumi di vino interni del 30% tra marzo e aprile. La previsione è frutto dell’analisi dei consumi di marzo, per i quali è stato già pubblicato il consueto rapporto mensile. Per il terzo mese dell’anno è stata infatti rilevata una diminuzione dei consumi del 6,7% rispetto a marzo 2019, risultato di un calo delle vendite del 5% nelle vendite al dettaglio in supermercati e negozi di alimentari (che rappresentano i 70% del mercato) e di un blocco totale delle settore della ristorazione, che vale la restante quota di mercato. Il fatto che questo calo di marzo sembri contenuto, rispetto alle previsioni di più lungo periodo, è dato dal fatto che il lockdown è stato imposto il 20 di marzo. Il mercato interno assorbe in media l’80% del vino prodotto nel paese sudamericano.
Questi dati devono essere letti anche in relazione a quelli dell’Observatorio Vitivinícola Argentino che stima invece una profonda scivolata delle esportazioni nella seconda metà di marzo (quindi da quando è cominciato il lockdown) pari al -19,4% in valore FOB e del 21% in volume.
Come riportato da areadevino.com (portale di informazione vitivinicola che periodicamente diffonde i dati ufficiali del mercato del vino in Argentina), secondo Corporación Vitivinícola Argentina (COVIAR) – che ha recentemente diffuso un’analisi sull’impatto del Covid-19 su tutta l’industria vitivinicola del paese – il calo previsto per l’export 2020 di vino imbottigliato argentino sarà probabilmente del 30-40% rispetto al 2019.
FEB