Da 125 milioni di oneri finanziari del 2022 a 230 nel 2023, agli oltre 305 previsti per l’anno in corso: il progresso dell’aumento dei costi, pagati dalle imprese vitivinicole italiane al sistema bancario per effetto dell’aumento dei tassi di interesse legati alle politiche monetarie della Banca Centrale Europea, ha più che raddoppiato l’incidenza complessiva sui ricavi.
Oggetto di questi eventi, un’analisi del Centro Studi Management DiVino Impresa, pubblicata su Il Corriere Vinicolo n. 9 dell’11 marzo 2024, in un servizio a cura di Giulio Somma e Luca Castagnetti (afferente al sopracitato Centro).
Ne emerge, come sopra anticipato, un importante incremento del costo del denaro dal 2022 al 2023 (+82,86%) che porta l’incidenza degli oneri finanziari sui ricavi delle aziende del vino dallo 0,92% all’1,68%, e un’ulteriore proiezione di crescita per l’anno in corso (fino 2,24%).
L’inchiesta prosegue, nelle pagine seguenti del settimanale di Unione Italiana Vino, guardando agli effetti della politica monetaria europea sul nostro sistema economico. Raccolte in proposito anche le dichiarazioni e i commenti di Antonio Patuanelli (Abi), Fabio Panetta (Bankitalia) e Mario Draghi, e ancora le testimonianze dei manager di alcune importanti imprese del nostro paese (Gruppo Mezzacorona, Caviro, Cantine Riviera) e del Consorzio di tutela vini d’Abruzzo.