Il giro d’affari del settore vino, in Australia, vale 5,3 miliardi di dollari per profitti di 273,4 milioni. Lo ha rilevato un report di Ibis World Australia indicando anche che tra 2008 e 2013 la crescita annuale del sistema vino è calata del 3,2%; la crescita annua stimata per il periodo 2013-2018 si limita al 1,1,%.
Quali sono i fattori che frenano un maggior sviluppo? Secondo Ibis i cinque principali impedimenti sarebbero: la volatile economia dei principali paesi d’esportazione, la forza del dollaro australiano, la crescente concorrenza di produttori di vino low-cost, il peso dei grandi supermercati, la sovrapproduzione di uva e di vino.
Per quel che concerne quest’ultimo fattore, scopriamo che secondo una ricerca svolta in collaborazione tre Winemakers’ Federation of Australia, Wine Grape Growers’ Australia, Australian Wine and Brandy Corporation e Grape and Wine Research and Development Corporation, almeno il 20% della produzione di vino australiano è in surplus e almeno il 17% della capacità produttiva dei vigneti è antieconomica. Si tratta per l’industria australiana del vino di una produzione annua che supera il necessario per le vendite per volumi da 20 a 40 milioni di casse. Le esportazioni sono in calo nel quinquennio 2008-2013 e per quanto riguarda ad esempio il mercato UK, dove i vini australiani a buon mercato primeggiavano, gli australiani devono ora lottare contro la concorrenza di Nuova Zelanda, Argentima, Cile e Sud Africa. I supermercati invece, guardando al mercato interno, stanno spingendo sempre di più i loro prodotti privat label limitando sugli scaffali gli altri marchi.
FEB
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