Nei primi sei mesi del 2018 le esportazioni di gin britannico hanno raggiunto il valore record di 279 di sterline (+19%), cifra che fa prevedere che si possano raggiungere 600 milioni di sterline in un anno. L’export 2017 è stato di 530 milioni di sterline (per la prima si superò il mezzo miliardo). Questi dati sono della Wine and Spirit Trade Association (WSTA); commentandoli il suo Presidente, Miles Beale, afferma che il Regno Unito è ancora il più grande esportatore al mondo di gin e che la sete mondiale di questo prodotto tipicamente britannico è oggi in crescita. Notevole a questo proposito notare che solo dieci anni fa, nel 2008, l’export annuo di gin dal Regno Unito valeva 258 milioni di sterline, quindi meno di quanto spedito all’estero nei primi sei mesi di quest’anno.
L’Unione Europea è il primo mercato di destinazione con spedizioni per 129 milioni di sterline i sei mesi (+19%); all’interno dell’UE è la Spagna il primo importatore, con 43 milioni di sterline, seguita dalla Germania (21 milioni di sterline).
L’export del primo semestre 2018 verso gli Stati Uniti è stato di 93 milioni di sterline, quello verso l’Australia 10,3 milioni (più del doppio di quanto totalizzato nei primi sei mesi del 2017: 4,8 milioni).
Le vendite nazionali di gin, registrate nel Regno Unito nell’anno terminato alla fine del marzo scorso, hanno raggiunto il valore di 1,5 miliardi di sterline (+28%) e un volume di oltre 55 milioni di bottiglie (+33%). Secondo un sondaggio dell’agenzia YouGov, il gin è oggi il superalcolico più popolare nel Regno Unito: il 29% lo indica come favorito.
FEB
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