Intervenendo allo Unified Wine & Grape Symposium, tenutosi la scorsa settimana a Sacramento, in California, Jeff Bitter, presidente di Allied Grape Growers (AGG), associazione che rappresenta circa 500 viticoltori californiani, ha suggerito che per bilanciare il mercato del vino, sarebbe opportuno che si estirpasse una superficie netta di 30.000 acri di vigneto (circa 12.000 ettari). Superficie netta dicevamo, perché essendoci in via di entrata in produzione quest’anno ben 20.000 acri di vigneto, per arrivare ad un calo netto di 30.000 acri, il vigneto da estirpare corrisponderebbe a ben 50.000 acri (oltre 20.000 ettari).
I viticoltori, sempre secondo Bitter, dovrebbero infatti essere più realistici di fronte al calo dei consumi. Un simile “invito” era già stato fatto dallo stesso Bitter nel 2020 sempre dal palco dello Unified Wine & Grape Symposium, a seguito della abbondante vendemmia 2019. Dal 2018 ad oggi, tuttavia, tra nuovi impianti e rimozioni, il netto degli estirpi è stato di soli 18.000 acri (circa 4850 ettari).
Nel solo 2023, secondo i dati riportati dal presidente di AGG, in California sono stati vendute ai viticoltori 19 milioni di barbatelle e che corrispondo all’impianto di vigneti per una superficie di 19.000 acri (quasi 7.700 ettari). Di questi nuovi impianti 2023, il 63% corrisponde a varietà a bacca rossa, il 37% a varietà a bacca bianca. Quasi la metà di questi nuovi impianti è fatta da uve di Cabernet Sauvignon (26,6%) e Chardonnay (19,3%).
Sarebbe curioso sapere quale sarebbe oggi l’opinione in proposito del bad boy del vino californiano, il celebre Fred Franzia, scomparso nel settembre del 2020 all’età di 77 anni.
Ancora una volta dal palco di Sacramento, nell’ormai lontano 2016, Franzia aveva criticato l’idea, già allora promossa da Allied Grape Growers di ridurre la superficie vitata della California per far crescere il prezzo delle uve. “La verità– disse in quell’occasione Franzia – è che dovremmo impiantare più viti e uve di miglior qualità, e condurre i vigneti […] in modo più efficiente, così da aggredire quel 40% di mercato del vino oggi soddisfatto da vini non prodotti in California”.
È pur vero che erano quelli tempi molto diversi da quelli odierni, visto che nel 2016 si cominciava appena a parlare di un possibile, e temporaneo!, calo dei consumi di vino negli Stati Uniti, dopo oltre vent’anni di crescita. E proprio allora Franzia sosteneva che entro il 2040 negli Stati Uniti si sarebbero consumate un miliardo di casse di vino ogni anno, un traguardo che oggi più che mai pare un miraggio lontano.
FEB