A fine marzo, diversi giornali canadesi tra cui il Financial Post e The Chronicle Herald hanno raccolto le preoccupazioni dei produttori di birra dell’Ontario circa la scarsa disponibilità di bottiglie per l’imbottigliamento dei loro prodotti. Nel più ampio contesto dell’epidemia di Covid-19, la carenza è stata generata da un lato dall’aumento delle vendite causato da una corsa all’acquisto, e dall’altro dalla della diminuzione sia dei resi di bottiglie usate che della produzione di nuove bottiglie da parte delle industrie vetrarie.
I programmi di riciclo sono stati dichiarati dal governo quale servizio essenziale, ma, tra il 19 e 31 marzo The Beer Store, il più grande distributore e venditore di birra a dettaglio dell’Ontario, ha interrotto il servizio di ritiro dei vuoti in tutti i sui 450 punti vendita, per proteggere i suoi dipendenti dal rischio di esposizione al contagio da Covid-19. Simili misure sono state prese anche dal Liquor Control Board of Ontario (LCBO), che nella provincia canadese detiene un quasi monopolio delle vendite di bevande alcoliche. La situazione si è parzialmente sbloccata solo il primo aprile, quando The Beer Store ha annunciato che dal giorno 6 il servizio di ritiro dei vuoti, in vetro e in lattina, avrebbe ripreso ad essere attivo il 71 punti vendita della provincia, cioè in quegli store in cui i dipendenti hanno a disposizione adeguati dispositivi di protezione individuale.
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