Il report Economic, social and environmental importance of the wine sector in the EU, redatto da PwC, e presentato il 20 marzo ultimo scorso al Parlamento europeo dal Comité Européen des Entreprises Vins (CEEV), suggerisce “l’impresionante” contributo socioeconomico e ambientale dato da settore vitivinicolo all’Unione Europea.
Questo settore guida il mercato mondiale del vino, rappresentandone una quota del 62% per produzione e commercio a livello globale. Il suo contributo al PIL comunitario è stato nel 2022 di 130 milioni di euro, equivalente allo 0,8% del totale. Le esportazioni vinicole dai paesi UE hanno raggiunto nello stesso anno un valore di 17,9 miliardi di euro, così da inclinare in positivo la bilancia commerciale comunitaria dei prodotti vinicoli di ben 15,9 miliardi di euro. Il “vino” ha altresì svolto, secondo PwC e CEEV un ruolo cruciale essendo stato capace di ridurre il deficit comunitario del 3,2%.
Il settore vitivinicolo deve essere anche considerato un’ancora socio-economica qualitativa per le zone rurali dell’Unione europea tendenti allo spopolamento, per il fatto che le regioni vinicole tendono a sperimentare un declino demografico inferiore rispetto ad altre regioni agricole, con i vigneti che si dimostrano del 37% più redditizi rispetto ad altre colture permanenti.
Sono circa 3 milioni i posti di lavoro offerti dal settore “vino” comunitario, per una quota di circa l’1,4% dell’occupazione totale dell’UE. Posti di lavoro che garantiscono, tra l’altro, una produttività eccezionale, generando un maggiore valore aggiunto per dipendente rispetto ad attività simili e in ogni fase della catena del valore.
Vi è poi un consistente impatto fiscale garantito da questo settore: quasi 52 milioni di euro stimati per il 2022 e cioè circa lo 0,7% di tutta la spesa pubblica dell’Unione Europea.
Non è altresì trascurabile l’impatto generato dal “sotto-settore” dell’enoturismo, che ha garantito entrate per 15 miliardi di euro nel 2022, come non deve essere dimenticato l’impatto ambientale portato da circa 3,2 milioni di ettari a vite, capaci di contribuire alla biodiversità, alla limitazione dell’erosione del suolo, al miglioramento della gestione idrica e alla protezione antincendio.
FEB