Per l’Istat l’Italia ha prodotto 42,7 milioni di ettolitri. All’Agea risultano dichiarazioni di produzione per 44,7 milioni. Per l’istituto di statistica siamo a -9%, per l’organismo pagatore nazionale a -11,5%. Due milioni di ettolitri di differenza che poi, alla fine, togliendo il vino feccioso dalle dichiarazioni Agea, pari a una stima del 5%, tornano magicamente. Quindi, il dato di fatto è che l’Italia ha prodotto nel 2011 qualcosa come 42 milioni di ettolitri. Poi, come e soprattutto dove li abbia prodotti è tutta un’altra faccenda. La tabella qui sotto è inequivocabile e per dovere diciamo che il dato su cui si deve fare più affidamento è quello Agea, visto che fa la somma delle dichiarazioni pervenute direttamente dai produttori.
A questo punto la domanda è: ma l’Istat perchè continua a fare la rilevazione se poi esce con dati completamente sballati? In Sicilia, tanto per fare un esempio, l’Agea – e giustamente visto quello che è successo sull’Isola, tra calamità naturali e vendemmie verdi – dà una produzione in calo del 34%, l’Istat si limita a -15% (tra l’altro il dato dei mosti 2010 e 2011 è identico, quindi non è stato rilevato, ma “buttato” lì per far numero). Situazione ribaltata in Toscana, per l’Agea stabile, in calo del 12% per Istat. E così via per tutte le altre regioni, tranne alcune rarissime eccezioni, come le Marche.
E ancora una domanda: quest’anno quale dato presenteremo alla Commissione europea? L’anno scorso si portò prima quello Istat, poi quello Agea, con una variazione di 5 milioni di ettolitri tra uno e l’altro.
La produzione di vino e mosti in Italia (ettolitri)
Fonti: Istat e Agea
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