In un anno di grande incertezza commerciale, il 2022, il commercio globale di vino sfuso è calato del 7,2%, fino a 34,21 milioni di ettolitri, volume più basso registrato dal 2018 ad oggi. Persi in totale 2,64 milioni di ettolitri e crescita volume per la sola categoria spumanti.
A questa contrazione volume è corrisposto tuttavia un incremento del mercato in termini di valore. Crescita che vale un guadagno di circa 133 milioni di euro sul 2021, fino ad un fatturato complessivo di 2,67 miliardi di euro (+5,2%), grazie ed un incremento del prezzo medio degli scambi del 13,3%, fino a 78€/hl. Fonte di questi e dei seguenti dati la newsletter di giugno di World Bulk Wine Exhibition, compilata su dati dell’OeMV.
Il vino in cisterna ha rappresentato lo scorso anno circa un terzo (il 33%) di tutti gli scambi di vino globali in termini di volume e il 7% di quelli valore.
La Spagna è il primo esportatore mondiale di vino sfuso; sua performance 2022 ha quindi condizionato i numeri del mercato globale. A fronte di un fatturato cresciuto del 11,3% vs 2021, le esportazioni spagnole di sfuso sono diminuite in volume del’11% fino a 11,54 milioni di ettolitri, venduti ad un prezzo medio di 46 €/hl (+25%).
Stabile, invece, l’export italiano di sfuso in termini di volume (3,74 milioni di ettolitri), ma crescita del 13,3% in valore fino a 304 milioni di euro e prezzo medio 2022 di 82 €/hl. La Nuova Zelanda chiude il 2022 come secondo esportatore di sfuso al mondo in termini di valore: 340 milioni di euro (+20%), grazie ad un super prezzo medio di 282 €/hl ed export volume dello sfuso di “soli” 1,2 milioni di ettolitri.
FEB