I dati sugli imbottigliamenti di ottobre 2023 confermano un arretramento dei numeri sui rossi in tutte le più importanti aree vitate d’Italia. Dopo l’allarme già lanciato in proposito dal settimanale dell’Unione Italiana Vini (si vedano in proposito il CV 12/2023 ed i successivi CV 14/2023, CV 15/2023 e WineWorldMagazine 01-2023), il nuovo numero de Il Corriere Vinicolo (n. 38/2023), pubblicato il 27 novembre, porta ai lettori un inchiesta esclusiva tra le principali Denominazioni di origine rossiste del nostro paese; il servizio è di Giulio Somma, Fabio Ciarla e Franco Santini.
L’arrivo nelle cantine dell’onda lunga del mercato, con il rallentamento delle linee di imbottigliamento, rappresenta la conferma (non scontata) che per i rossi italiani a DO siamo di fronte a un fenomeno che ha già superato i confini della congiuntura, definendosi – se non strutturale – certamente di lungo corso.
Presentati i dati per la Toscana, Piemonte, Emilia Romagna, Veneto, Abruzzo, Puglia e Sicilia, per i quali il Corriere Vinicolo ha raccolto pareri e commenti di: Francesco Mazzei, presidente di Avito (Associazione vini toscani Dop e Igp) e del Consorzio tutela vini della Maremma toscana; Francesco Monchiero, presidente di Piemonte Land of Wine; Christian Marchesini, presidente Consorzio tutela Vini Valpolicella, Alessandro Nicodemi, presidente del Consorzio tutela Vini d’Abruzzo; Novella Pastorelli, presidente del Consorzio di tutela del Primitivo di Manduria; Antonio Rallo, presidente Consorzio di tutela Vini Doc Sicilia.
Segue un’analisi dell’Osservatorio del Vino (a cura di Carlo Flamini) sulle esportazioni di vini rossi italiani nei primi otto mesi dell’anno, con focus particolare sugli Stati Uniti d’America.