Quando il cinque agosto scorso la Cina ha rimosso le tariffe antidumping sulle importazioni di orzo australiano, la strade verso una simile misura che interessasse l’aussie wine, su cui pesano dal 2021 pesantissimi dazi antidumping e di ritorsione, sembrava essere finalmente in discesa. Il 21 settembre scorso, infatti, la Cina ha proposto all’Australia una soluzione di risoluzione delle controversie commerciali che riguardasse, in un unico “pacchetto”, non solo il vino ma anche altri prodotti: il vino australiano confezionato in ingresso in Cina da una parte e dall’altra le ruote ferroviarie, le torri eoliche e altri prodotti in acciaio inossidabile cinesi su cui ora pesano dazi antidumping australiani.
Tuttavia l’Australia, per voce del suo Ministro dell’agricoltura, Murray Watt, ha rigettato la proposta cinese, spiegando che il suo paese considera le questioni totalmente separate e che al contempo spera che la controversia sul vino si risolva attraverso il dialogo.
Murray, rispondendo ad ABC (Australian Broadcasting Corp), ha inoltre dichiarato che l’Australia non ritirerà il suo appello sulle tariffe cinesi sul suo vino già presentato alla World Trade Organisation. Ricordiamo però che la questione dell’orzo si sblocco nei mesi scorsi proprio dopo il ritiro da parte dell’Australia di una simile denuncia alla WTO per le tariffe cinesi sull’orzo.
FEB