UIV: bene l’apertura del dialogo con gli USA. Ora si trovi una soluzione condivisa.
Paolo Castelletti (UIV): “I dazi Usa al 25% sul vino italiano costerebbero al nostro Paese 300 milioni di euro e 1 milione di ettolitri di vino da ricollocare”
“Alla vigilia dell’incontro romano tra la Ministra Teresa Bellanova e il Segretario americano all’Agricoltura Sonny Perdue, ringraziamo la Ministra per la posizione già espressa a Bruxelles nei giorni scorsi e la invitiamo ad incoraggiare un processo di distensione con il governo americano per evitare l’inasprimento di una guerra commerciale che danneggerebbe in modo grave non soltanto gli operatori europei, ma anche quelli americani”.
Con queste parole Paolo Castelletti, segretario generale di Unione Italiana Vini, invita la Ministra delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali a continuare il dialogo avviato in queste settimane dalle istituzioni europee e dal governo italiano nei numerosi incontri con gli interlocutori del governo americano. L’obiettivo a cui puntare è distendere i rapporti commerciali con gli USA, cercando soluzioni condivise a livello internazionale. Questo perché, secondo le stime di Unione Italiana Vini, “l’imposizione di un dazio ad valorem al 25% su vini fermi e vini spumanti italiani porterebbe a una contrazione delle vendite di circa il 15% sul mercato americano, equivalente a circa 270/300 milioni di euro – spiega Castelletti – e alla perdita in volume di circa 1 milione di ettolitri di vino a livello europeo, difficilmente ricollocabili in altri mercati. Infatti, in altri paesi la capacità di collocare i volumi di vino non assorbiti oltreoceano sarebbe molto inferiore. Inoltre, i dazi sui vini italiani causerebbero un danno molto forte anche all’economia USA, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro. Il business del vino americano, infatti, si traduce in opportunità di lavoro importanti, se si considera tutta la catena distributiva sul mercato, quindi importatori, distributori e operatori della ristorazione”.