L’Italia è oggi il secondo fornitore di vino della Danimarca (primo fornitore è la Francia) e il mercato è in costanteevoluzione.
Su Il Corriere Vinicolo n. 35 è pubblicato un focus su questa destinazione dell’export vinicolo italiano, a cura dell’Ufficio Ice di Stoccolma.
La Danimarca si distingue in modo significativo dagli altri paesi della Scandinavia per le sue politiche sull’alcol. A differenza di Svezia, Norvegia e Finlandia, infatti, non vi è un monopolio per la vendita delle bevande alcoliche al dettaglio e ciò, naturalmente, crea un mercato più aperto e con maggiore concorrenza.
Dopo la birra, il vino è la bevanda alcolica più consumata, con una quota del 26% nelle vendite di bevande alcoliche e – sebbene con alcune fluttuazioni – negli ultimi anni le vendite di vino hanno cominciato un trend di crescita costante: il volume delle vendite è cresciuto nel 2016, 2018 e 2020 (+7,2) e nel 2021 del 2,7% sull’anno precedente, fino a 1,68 milioni di ettolitri. Si prevede che questa tendenza positiva continuerà nei prossimi anni fino a raggiungere, entro il 2026, un volume di 1,71 milioni di ettolitri.
Nel servizio dati circa la composizione delle importazioni di vino dai principali paesi fornitori, circa le vendite totali tra il 2015 e il 2022 (con previsioni fino al 2025) e circa le vendite di bevande biologiche per paese fornitore (anni dal 2016 al 2021), oltre ad un approfondimento su tendenze di consumo e comportamento dei consumatori, anche in fatto di packaging.