Wine Intelligence ha rilasciato nei giorni scorsi il suo Global Wine E-commerce report, analisi che traccia su undici mercati (Australia, Germania Cina, Germania, Hong King, Irlanda, Giappone, Messico, Singapore, Regno Unito e Stati Uniti) la straordinaria evoluzione di un canale di vendita che prima del 2020 era già certamente in espansione ma che allo stesso tempo rimaneva per lo più appannaggio di bevitori particolarmente esigenti o strada d’acquisto percorsa dai più in occasione delle festività o di particolari momenti conviviali. Con l’epidemia del Covid-19 l’eCommerce del vino si è però trasformato radicalmente – complice anche la sempre più svelta evoluzione delle tecnologie – per diventare strumento capace di assecondare i bisogni di una più larga fetta di bevitori. Nel mercato del vino dei paesi tracciati, la base dei consumatori che oggi usufruisce dell’eCommerce si è espansa in 12 mesi dal 10-20% fino al 40-50% dei consumatori regolari.
L’analisi lascia tuttavia una domanda ancora aperta: gli acquisti mainstream di vino online continueranno alla fine della pandemia? Secondo Wine Intelligence i dati raccolti suggeriscono che la risposta può essere positiva. Si tratta infatti di un canale oggi navigato soprattutto dai consumatori più giovani, capaci di una spesa piuttosto elevata ma allo stesso tempo sempre alla ricerca della convenienza. La convenienza è tra le motivazioni principali per l’acquisto del vino on-line ed è quindi fattore che può essere lunga leva per la salute dell’eCommerce del vino anche post-Covid. L’industria vincola globale ha dunque oggi un’opportunità senza precedenti, quella costruire nel corso del 2021 un solido rapporto con i consumatori, focalizzandosi in particolare su quelli più esigenti.
FEB