L’Observatorio Turístico de las Rutas del Vino de España, ufficio dell’Asociación Española de Ciudades del Vino (Acevin), ha pubblicato la dodicesima edizione del suo annuale Informe de visitantes a bodegas y museos del vino. Questo rapporto porta i dati sull’impatto economico dell’enoturimo che nel 2019 è passato dalle cantine e dai musei del vino soci dell’associazione spagnola Rutas del Vino de España (RVE).
Lo scorso anno hanno “viaggiato” sulle strade del vino spagnole 3.076.334 enoturisti; il 74,4% sono turisti nazionali, mentre il restante 25,3% proviene dell’estero. Il numero totale delle visite è cresciuto del 3,9% sul 2018, anno in cui era stato registrato un calo delle visite ma allo stesso tempo anche una crescita del giro d’affari (ne avevamo parlato qui). A contribuire alla crescita del numero dei turisti del vino c’è stata l’associazione a RVE di tre nuove strade del vino: Toro, Valdepeñas e La Manchuela. Il numero dei visitatori 2019 è il secondo più alto registrato dal 2008 (il record delle visite è stato segnato nel 2017, quando per queste rotte sono passati 3.213.267 enoturisti).
L’impatto economico derivante dalle sole visite ai musei e alle cantine associate all’associazione delle strade del vino (comprensivo degli acquisti negli shop di queste attività) è stato di € 85.569.817 (+5,68% vs 2018), una cifra che vale il 33% di tutto il giro d’affari derivante dall’enoturismo spagnolo, che vale (aggiungendo le spese nei ristoranti, alberghi ed altre attività di questo comparto) ben 256,7 milioni di euro.
Le strade del vino di Spagna più visitate nel 2019 sono Rutas del Vino y el Brandy del Marco de Jerez (568.997 visitatori), la Ruta del Vino Ribera del Duero (389.377 visitatori) e la Ruta del Vino y el Cava del Penedès Enoturisme Penedès (370.556 visitatori). Il mese di maggior afflusso sulle RVE è ottobre.
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