Le anticipazioni della ricerca della Bocconi commissionata dal Consorzio Gavi. Sarà presentata al Premio Gavi LA BUONA ITALIA 2020
I Consorzi di Tutela del Vino hanno l’opportunità di evolvere il loro ruolo di player di riferimento per la valorizzazione e la promozione integrata dei loro territori, contribuendo allo sviluppo dell’Enoturismo, asset strategico per la “ripartenza”. Condizione è la presa d’atto di questa opportunità e la condivisione con le realtà consortili e con i produttori del know-how, delle case histories e delle buone pratiche del settore. Sono le prime anticipazioni tratte dalla Ricerca “Enoturismo: i Consorzi del vino e il territorio”, tuttora in corso, commissionata dal Consorzio Tutela del Gavi all’Università Bocconi, che verrà presentata in occasione dell’assegnazione del Premio Gavi LA BUONA ITALIA 2020, premio nato nel 2015 e promosso dal Consorzio del Gavi, che riconosce e premia le “buone pratiche” nella valorizzazione delle filiere enogastronomiche italiane, al fine di condividerle e favorire la competitività di questo settore cruciale per l’economia del nostro Paese.
“Se, dal campione di Consorzi finora intervistato, l’80% dedica spazi alla comunicazione del proprio territorio e vede nell’Enoturismo un’opportunità importante per il comparto vitivinicolo in cui i Consorzi devono giocare un ruolo significativo – commenta Magda Antonioli, direttrice della Laurea Specialistica ACME (Economics and Management in Arts, Culture, Media and Entertainment) dell’Università Bocconi, responsabile della ricerca – c’è ancora da lavorare per incidere significativamente, attraverso azioni integrate on e off-line, sull’offerta enoturistica dei territori”.
Premio Gavi LA BUONA ITALIA 2020
Individuare e condividere le pratiche virtuose già in atto è l’obiettivo della VI edizione del Premio Gavi LA BUONA ITALIA – organizzato dal Consorzio del Gavi e patrocinato tra gli altri da Mipaaf, Federdoc, Enit, Associazione Città del Vino e Unione Italiana Vini – che, attraverso il Laboratorio Gavi e il suo Comitato di indirizzo, per la prima volta in Italia ha mappato le attività web, social e digitali dei 124 Consorzi Italiani del vino fotografando lo stato dell’arte e selezionando le attività più efficaci in chiave di enoturismo.
E sono 20 i Consorzi che sono stati inseriti nella Short list del Premio, tra cui la Giuria selezionerà, come da tradizione, un unico Primo premio e due Menzioni speciali, che verranno assegnati entro la prima metà di luglio 2020. “La competitività enoturistica delle aziende vinicole è frutto anche del gioco di squadra tra denominazioni e territorio – commenta Roberto Ghio, presidente del Consorzio Gavi -. Infatti i Consorzi di tutela contribuiscono a creare e rafforzare la peculiare ‘reputazione’ del comprensorio, rappresentata da un insieme di elementi quali natura, vino, personaggi, storia, tradizioni, innovazione. Questo lavoro integrato ricade positivamente sulle singole aziende che possono così concentrare i loro sforzi sull’ottimizzazione dell’accoglienza, oltre naturalmente sulla produzione vinicola”
Scorrendo la Short list – un giro nell’Italia del vino tra web, multimedia e applicazioni per mobile – spiccano alcuni esempi virtuosi tra cui motori di ricerca interni ai siti per navigare tra i servizi offerti dalle cantine; applicazioni per mobile integrate con i navigatori degli smartphone con info sul territorio; un e-shop per acquistare, oltre al vino, merchandising griffato; una redazione multimediale bilingue con uno staff di autori dedicato, tra cui alcune firme della critica internazionale. Non meno importante la pronta reazione all’attuale emergenza di alcuni Consorzi che si fanno aggregatori dell’e-commerce, dedicando spazi visibili e link diretti alle cantine che vendono online.
La ricerca “Enoturismo: i Consorzi del vino e il territorio”
I risultati della ricerca saranno presentati in occasione dell’assegnazione del Premio Gavi La Buona Italia. Lo studio è realizzato dal Master in Economia del Turismo dell’Università Bocconi per conto del Consorzio Tutela del Gavi, in collaborazione con The Round Table e Federdoc. Condotto attraverso una survey online somministrata nei mesi di aprile e maggio 2020, ha l’obiettivo di comprendere il punto di vista, l’interesse (anche da parte delle aziende associate) e le strategie messe in campo dai Consorzi in materia di enoturismo, anche in ottica futura e come driver di ripartenza. Un focus ad hoc è dedicato all’attività di promo-comunicazione online: il digitale è infatti un canale sempre più importante per stabilire e mantenere una relazione diretta con il proprio cliente.
Sono raccolti anche i timori e le opportunità frutto dalla recente emergenza covid-19: per molti Consorzi il breve periodo non sarà roseo a causa della riduzione delle vendite sul canale Horeca e della diminuzione dei visitatori (più sentita da chi lavora in prevalenza coi mercati esteri), mentre sul medio periodo si registra un’incertezza diffusa legata alla fluidità della situazione ed alle normative che saranno emanate per fronteggiarla. Ma molteplici sono i segnali che suggeriscono come le esperienze all’aria aperta ed in particolare quelle legate all’enogastronomia saranno tra le più ricercate dalla domanda.
Diversi sono i Consorzi che ritengono si apriranno nuove opportunità per coloro che mostreranno creatività e voglia di fare, a patto che si sfruttino i prossimi mesi per strutturare, laddove non ancora presente, una “territorialità” dell’offerta.
Pochi dipendenti, che non consentono spesso di avere figure professionali dedicate e vincoli/scarsità di budget, sono le principali cause che non permettono ai Consorzi italiani una maggiore incisività su questo fronte.
Pochi rilevano le presenze (e beneficiano di conseguenza di una prima profilazione della domanda); pochi offrono ai loro associati e ai loro dipendenti formazione in materia di enoturismo o destination marketing; pochi danno spazio sul proprio portale all’offerta enoturistica dei propri associati.