Il report quinquennale di FranceAgriMer relativo al consumo di vino in Francia evidenzia una diminuzione percentuale del 4% del numero dei consumatori regolari (réguliers) di vino tra il 2005 e il 2010. Lo studio è stato presentato, in occasione del salone Vinitec Sifel, da Caroline Blot e Philippe Janvier dell’ufficio di studi economici di FranceAgriMer.
Secondo un sondaggio realizzato da GfK ISL, società francese di Issy-les-Moulineaux, nel 2010 i consumatori occasionali di vino, chi cioè dichiara di berne una o due volte alla settimana, erano il 45% dei francesi (il campione statistico è stato di circa 4000 persone di età superiore ai 15 anni, intervistate nelle loro case), i consumatori regolari (consumo pressoché quotidiano) il 17%, mentre in “non consumatori” il restante 38%. Cinque anni prima, nel 2005, le tre categorie erano così suddivise: consumatori regolari 21%, occasionali 41%, non consumatori 38% (questa categoria è dunque rimasta stabile in percentuale negli ultimi anni).
Erosione dei consumi quotidiani dunque, tendenza che se analizzata sul lungo periodo può addirittura essere definita crollo: negli ultimi 30 anni il numero dei consumatori regolari è in Francia in caduta libera: nel 1980 era il 51% (occasionali 30%), nel 1990 30% (occasionali 37%), nel 2000 24% (occasionali 43%).
Sebbene poi la Francia rimanga il Paese con il maggior consumo annuo pro capite, 46,6 litri nel 2010, si deve notare che nel 1975 ogni francese beveva ogni anno qualcosa come 104 litri di vino ogni anno!
Il report di FranceAgriMer analizza inoltre il consumo di vino per fasce d’età. Nel 2010 il 70% dei consumatori ha più di 50 anni mentre nel 1980 la stessa percentuale era relativa ai giovani tra i 20 e i 24 anni.
FEB
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