A seguito del record raggiunto nel marzo 2014, quando il 70,1% degli australiani maggiorenni dichiarava di bere almeno una bevanda alcolica in un mese, vi è stato un graduale declino dei consumi che porta la percentuale di questi bevitori al 67,5% (marzo 2019). Roy Morgan è fonte di questi e dei seguenti dati, contenuti nel recente Alcohol Consumption Currency Report March 2019, analisi dedicata proprio al mercato australiano.
In Australia il vino è la bevanda preferita, la birra quella più consumata in termini di volume.
Se si suddivide per bevanda l’incidenza generale di consumo di bevande alcoliche del 67,5% sopra menzionata, si scopre, infatti, che è il vino la bevanda più scelta dai consumatori australiani in un mese, con una percentuale del 42,8% vs il 38,2% registrato per la birra e il 26,3% per i superalcolici. Vero è pero anche che il vino è quello che nell’incidenza perde più quota dal 2014, quando aveva uno share d’incidenza del 45,5%, vs 38,8% della birra e 26,9% degli spirit.

Guardando invece ai consumi per volume, la birra è nettamente davanti al vino, con uno share del 45% (-2,8% vs marzo 2014). Il vino vale il 29% del volume di bevande alcoliche consumato a marzo 2019, una percentuale leggermente in crescita (+2,4%) rispetto a quella di 5 anni fa. I superalcolici prendono il 13,2% dei consumi, i RTD il 5,8%.
La suddivisione delle quote di consumo volume per genere indica che le donne bevono prevalentemente vino (48,2% vs 18,3% birra e 15,2% spirit), mentre gli uomini, cui sono attribuiti i 2/3 dei consumi totali (66,6%), scelgono prevalentemente la birra, 58,4% vs 19,5% vino e 12,2% superalcolici.
FEB
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