A partire dallo scorso 4 gennaio 2022, l’Irlanda è entrata nel ristretto numero di mercati in cui vige il prezzo minimo per unità alcolica (MUP), già in vigore in Europa solo in Scozia (dal 2018) e Galles (dal 2020), oltre che in Russia ed in alcune regioni di Canada ed Australia.
Il MUP è previsto dalla undicesima sezione del Public Health (Alcohol) Act 2018: fissato un prezzo minimo di 10 centesimi di euro per ogni grammo di alcol contenuto nelle bevande alcoliche vendute al dettaglio. Questo significa che una bottiglia di vino con titolo alcolometrico di 12,5% vol non potrà costare meno di € 7,40; una lattina di birra 3.4% vol non meno di € 1,70 ed una bottiglia di superalcolico con gradazione alcolica di 40% vol non meno di € 20,70.
Come dichiarato dai ministro irlandese della salute Stephen Donnelly, in un comunicato stampa governativo, la misura è stata introdotta per ridurre le malattie ed i decessi dovuti al consumo di bevande alcoliche e la conseguenza pressione sul servizio sanitario delle malattie alcol correlate.
Effetti o meno sulla salute pubblica, è ipotizzabile che l’introduzione del prezzo minimo porti a fenomeni di mercato nero ed a una crescita degli acquisti “transfrontalieri” in Irlanda del Nord.
FEB