In una nota di venerdì 22 novembre il Consorzio Chianti Rufina esprime la sua posizione in merito alle proposte di modifica al disciplinare del Chianti DOCG, approvate dall’assemblea dei soci del Consorzio Vino Chianti (ne avevamo parlato qui).
La proposta di modifica al disciplinare di produzione del vino Chianti DOCG approvata dall’assemblea dei soci del Consorzio in data 11 novembre 2019 – si legge nella nota – contiene molti elementi di revisione e di semplificazione delle regole che il Consorzio Chianti Rufina condivide. Altri aspetti, invece, richiedono precisazioni e puntualizzazioni necessarie a chiarire quali sono i principali obiettivi e relative iniziative che il Consorzio Chianti Rufina intende attuare nell’immediato futuro.
In particolare, motivo del disaccordo è la proposta d’introduzione della menzione Gran Selezione, che non corrisponde alle aspettative del Rufina. Il Consorzio Chianti Rufina, infatti, già nel 2015 aveva avanzato al Consorzio Vino Chianti l’idea di una di modifica al disciplinare da attuarsi secondo un progetto provvisoriamente denominato “Cru di Vigna”; questo prevedeva la tracciatura della provenienza delle uve selezionate dalla singola vigna aziendale: una menzione che andava oltre a quella già possibile di “vigna”, inserendo ulteriori elementi restrittivi, mirati alla ricerca di un innalzamento della piramide di qualità del vino Chianti Rufina DOCG, e di una maggiore identificazione territoriale, come sottolineato dal presidente del Rufina, Cesare Coda Nunziante. Le modifiche relative alla menzione Gran Selezione, approvate dall’Assemblea del Consorzio Chianti, non corrispondono dunque nella sostanza a quanto era stato chiesto dal Consorzio Rufina. Mancano, infatti, sia un preciso riferimento all’obbligatorietà dell’adozione della “menzione vigna”, che sarebbe eventualmente lasciata all’iniziativa dei singoli, sia un vincolo sull’uvaggio, che nel progetto Rufina è rappresentato da Sangiovese al 100%, e manca anche una regolamentazione dell’affinamento nel legno. La maggioranza dei produttori aderenti al Consorzio Chianti Rufina si è dichiarata dunque pronta a rinunciare alla tipologia Gran Selezione, ma è altresì intenzionata a proseguire il suo progetto originale, volto anche a una maggior distinzione, presso il consumatore, delle varie tipologie di vini all’interno della piramide della Docg: Chianti Rufina – Riserva – Selezione di Vigna. Ricordiamo che un no all’introduzione della menzione Gran Selezione è stato espresso, per ragioni diverse, anche Consorzio del Consorzio Chianti Classico. (ne abbiamo parlato qui).
FEB