La produzione vincola mondiale 2023 potrebbe essere la più scarsa degli ultimi sessant’anni.
Secondo le prime stime rilasciate dall’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (OIV), in occasione di una conferenza stampa tenutasi lo scorso 7 novembre Digione, a seguito della raccolta di dati da 29 paesi produttori che rappresentano insieme il 94% della produzione mondiale 2022, la produzione di vino di quest’anno (esclusi succhi e mosti) si collocherebbe tra 241,7 e 246,6 milioni di ettolitri, con un punto medio a 244,1 milioni di ettolitri.
Questo volume equivarrebbe ad un -7% rispetto alla già scarsa produzione 2022, e ad una consistente perdita anche sulla scarsissima produzione del 2017, quando si erano totalizzati 248 milioni di ettolitri. Guardando indietro nel tempo, un volume più piccolo di quello stimato per quest’anno si trova per la prima volta nel lontano 1961, quando furono prodotti circa 214 milioni di ettolitri.
Questo scenario negativo è il risultato di cali significativi nei principali paesi produttori di entrambi gli emisferi. Nell’emisfero australe Australia, Argentina, Cile, Sudafrica e Brasile hanno registrato variazioni su base annua comprese tra il -10% e il -30%, mentre nell’emisfero nord sono Italia, Spagna e Grecia i paesi vinificatori in maggior sofferenza (per i dati per l’UE si veda anche quanto previsto dalla Commissione Europea e dal Copa-Cogeca).
Al contrario negli Stati Uniti la produzione 2023 sarà superiore non solo al 2022 ma anche alla media degli ultimi anni e in Europa una produzione nella media o superiore alla media arriverà da Germania, Portogallo, Romania e Francia, oggi primo produttori di vino del mondo.
In un contesto di calo globale di calo dei consumi consumi e di giacenze alte, la scarsa produzione prevista per il 2023 potrebbe però essere fattore positivo verso un equilibrio del mercato mondiale.
Tutti i dati previsionali di OIV si trovano nel documento World Wine Production Outlook. OIV First Estimates 07.11.2023.
FEB