Lo scorso 27 aprile, nella consueta presentazione di primavera del documento annuale “State of the World Vine and Wine Sector”, il direttore generale dell’Organizzazione internazionale della vigna e del vino (OIV), Pau Roca, ha presentato le note di congiuntura sul produzione, commercio e consumo di vino nel mondo.
La superficie vitata globale è stimata per il 2021 da OIV in 7,3 milioni di ettari, pari ad una perdita dello 0,3% vs 2020. Guardando ai dati di medio periodo si evince che a partire dall’anno 2017 il vigneto globale si è sostanzialmente stabilizzato, in forza del rallentamento dell’espansione della superficie vitata in Cina e dall’efficacia della regolamentazione dei nuovi impianti nell’Unione Europea (che conta per il 2021 conta per l’ottava anno consecutivo una superficie vitata di circa 3,3 milioni di ettari). Sei paesi produttori contano per oltre la metà (il 56%) della superficie totale: Spagna (quota del 13%), Francia e Cina (11%), Italia (10%), Turchia (6%), Stati Uniti (5%).
La produzione vinicola mondiale (esclusi mosti e succhi d’uva) è stata stimata per il 2021 in 260 milioni di ettolitri, -1% o meno 3 milioni di ettolitri rispetto al 2020. Si colloca dunque per il terzo anno consecutivo al di sotto della media decennale. Trend rilevanti per il 2021 sono stati la perdita di produzione in UE (stimata in 153,7 milioni di ettolitri, e cioè il -8% sull’anno precedente e -5% sulla media quinquennale) e le consistenti crescite di produzione fatte dai principali produttori dell’emisfero australe (Brasile +60% vs 2020, Australia e Cile +30%, Argentina +16%). L’Italia, che conta oggi per il 19% nella produzione mondiale, è stata l’unico paese del terzetto di testa a far registrare lo scorso anno una crescita di produzione (+2% fino a 50,2 mio hl), visto che Francia e Spagna hanno perso sull’anno precedente rispettivamente il 19 e il 14%.
I consumi totali di vino nel mondo sono stati stimati in 236 milioni di ettolitri, guadagnati dunque 2 milioni di ettolitri o il +0,7% vs 2020 quando si era registrato il minor consumo dal 2002. Sebbene la crescita percentuale sul 2020 sia cosa da poco, il 2021 ha comunque invertito quel trend negativo dei consumi in corso fin dal 2008 e che, inutile dirlo, era stato amplificato dalla pandemia del Covid-19. L’UE, con consumi per un volume di 114 milioni di ettolitri (+3% vs 2020), rappresenta il 48% del consumo globale. I primi paesi per quota consumi sono Stati Uniti (14%), Francia (11%), Italia (10%), Germania (8%), Regno Uniti (6%)
Un picco storico è stato invece raggiunto nel 2021 nel commercio internazionale: le esportazioni hanno totalizzato un volume di 111,6 milioni di ettolitri (+4,4% vs 2020), il record di sempre. Il valore del commercio mondiale di vino ha invece totalizzato 34,4 miliardi di euro, +15,5% vs 2020.
Primo esportatore mondiale per volume è la Spagna (+14% vs 2020) cui seguono Italia (+7%) e Francia (+8%); in termini di fatturato vince la Francia (+27% vs 2020), davanti a Italia (+13%) e Spagna (+10%).
Le slide della presentazione del direttore generale Pau Roca. sono disponibili qui, e riportano tutti i dati principali del report OIV.
FEB