L’Instituto da Vinha e do Vinho portoghese ha rilasciato il 24 agosto una nota informativa relativa alle previsioni di raccolto per la campagna in corso.
L’annata 2012-2013 dovrebbe raggiungere, per produzione di vino, un volume tra i 5,8 e i 5,9 milioni di ettolitri portando un incremento in termini percentuali sulla stagione precedente tra il 4 e il 5%.
Nella maggior parte delle regioni viticole del paese sia lo stato vegetativo della vite che quello fenologico presentano in ritardo di circa due settimane dunque si dovrà aspettare ancora per previsioni più precise.
Un aumento nella produzione è atteso in gran parte delle regioni viticole del Paese ad eccezione del Minho (-15%), Bairrada (-10%), Dão (-10%), dell’Algarve (-15%) e dell’Alentejo dove però il calo sullo scorso hanno dovrebbe essere minimo, tra il -3 e il -5%.
Dall’Algarve, stando a queste stime, potrebbero arrivare solamente 11.000 hl segnando il record negativo delle ultime campagne. Già il 2011 aveva fatto segnare un calo di produzione consistente sull’anno precedente, dai 19.000 ettolitri del 2010/11 ai 13.000 del 2011/12; inoltre la media delle ultime 5 campagne si attesta per questa regione a 22.000 ettolitri con una punta di produzione della campagna 2007/2008 di ben 28.000 ettolitri.
Nella regione di Trás-os-Montes ci si aspetta una crescita nella produzione del 20%. Lo stesso incremento era stato previsto per il Douro a fine giugno ma oggi la stima è stata aggiornata al ribasso a +5% a causa delle grandini e della siccità di luglio e agosto. Crescita stimata del 10% nella Beira Interior e nella Távora-Varosa anche se ciò dipenderà dalle condizioni ambientali dei giorni che ci separano dalla vendemmia. Torna a essere un anno “normale” nelle regioni di Tejo, Península de Setúbal e Lisboa: non vi sono, infatti, tracce significative delle malattie e dei parassiti che avevano compromesso la scorsa campagna; ci si aspetta pertanto un incremento tra il 20 e il 25%
Infine, per quel che concerne le regioni autonome di Madeira e delle Azzorre, è prevista una crescita del 24% nella prima mentre un consistente calo di produzione nell’arcipelago più occidentale, qui le perdite previste sono molto elevate per le isole di Pico e São Jorge a causa di forti attacchi di oidio e peronospora.
FEB
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