Prosegue inarrestabile la corsa del Prosecco negli Stati Uniti. Nei sei mesi terminati al 24 maggio, secondo le rilevazioni Nielsen, presso il settore off-premise sono state vendute mezzo milione di casse, per un valore di oltre 75 milioni di dollari, equivalenti a una crescita di oltre il 34% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Una performance straordinaria che non trova pari nelle altre categorie monitorate, con lo Champagne in aumento solo del 2% e i Cava spagnoli del 4%, ma entrambi con volumi inchiodati ai livelli del 2013. Male invece la categoria Moscato, sotto del 3%, mentre crescono i rosati (+7%).
Il Prosecco regala così all’Italia un semestre di grande euforia, con le bollicine tricolori che performano meglio sia dei concorrenti diretti, sia degli spumanti americani, doppiandone la crescita del 7% a valore.
Come si evince dal grafico qui sotto, il Prosecco lega ormai quasi indissolubilmente il proprio destino a quello della spumantistica italiana in America: una bottiglia su due di spumante tricolore è targata Prosecco, ma il peso di questo vino incomincia a prendere dimensioni rilevanti su tutto il mercato della spumantistica: un terzo circa del volume di spumante importato venduto nei grocery store è Prosecco, e allargando il fronte al totale consumato in America siamo ormai a una bottiglia su 10.
Fonte: elaborazioni Corriere Vinicolo su dati Nielsen
Nielsen copre circa il 70% del settore off-premise Usa
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