Sul portale di informazione rbth.ru è apparso in questi giorni un intervento relativo al mercato del vino russo. Secondo l’autore dell’articolo, il giornalista Anton Moiseenko, ci sarebbe oggi spazio nello stato di Mosca, per il vino americano di fascia media.
Questa fascia di mercato appare oggi poco coperta in un mercato molto frammentato caratterizzato soprattutto dalla presenza di vino di fascia bassa e da vini costosi. A causa dei dazi di importazione e tasse aggiuntive oggi il consumatore di Mosca è abituato a pagare nel suo Paese la stessa bottiglia di vino ad un prezzo doppio rispetto a quello europeo ma, a quanto sostengono alcuni importatori e distributori ascoltati da Moiseenko, i russi generalmente non scelgono i vini secondo la relazione qualità/prezzo: il marchio invece conta parecchio e solo dopo questo si guarda al prezzo. Sotto un certo prezzo, inoltre, i consumatori guardano al packaging, all’etichetta più accattivante, al gusto più semplice. Poco conta per i consumatori russi anche l’abbinamento col cibo. I vini del nuovo mondo sono particolarmente appetibili per i russi che cercano vini semplici, fruttati, semplici e morbidi.
Oggi la Russia conta per il solo 0,6% nell’export di vino statunitense.
FEB
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