Il governo russo ha introdotto emendamenti al codice fiscale, dichiarando fine alla discriminazione del trattamento fiscale tra vini di qualità importati e vini a IG russi.
Si tratta di una notizia che Unione Italiana Vini apprende con favore, avendo seguito questa complessa vicenda dal 2017 e sollevato le sue preoccupazioni in sede nazionale ed europea.
Dal 2017 la Commissione e l’Ambasciata d’Italia a Mosca sono state attive per rivendicare la rimozione di tale discriminazione in tutte le loro dichiarazioni nei confronti delle autorità russe.
Di seguito, le numerosi fasi della vicenda:
- Nel dicembre 2014 la Russia ha introdotto una legislazione per i vini con indicazione geografica (IG), in base alla quale i vini fermi e frizzanti IG venivano tassati a un’aliquota fiscale inferiore;
- Nel gennaio 2017 le tasse sulle accise per i vini sono aumentate, allargando notevolmente il divario tra vini IG e non IG (14 vs 36 RUR per spumanti, 5 vs 18 RUR per vini fermi).
Per questo periodo, tutti i vini DOP / IGP importati nell’Unione europea sono stati tassati a un’aliquota di accisa inferiore, simile ai prodotti vitivinicoli locali.
- Nell’aprile 2017, il Ministero delle finanze russo ha informato che le aliquote di accisa per i vini IG si applicano solo ai vini russi.
- Pertanto, i vini importati sono stati tassati dalle aliquote previste per i vini senza IG, vale a dire aliquote doppie/triple rispetto a quelle IG.
- Dicembre 2019: fine della discriminazione e allineamento delle aliquote.
La Russia è uno dei Paesi presenti nella Banca dati Comex di Unione Italiana Vini.
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