Lo scorso 17 giugno a Camberra, i ministri del commercio di Australia e Cina, rispettivamente Andrew Robb e Gao Hucheng, hanno siglato un accordo di libero scambio denominato ChAFTA (acronimo per China-Australia Free Trade Agreement), frutto di circa dieci anni di trattative tra i due paesi, culminati, prima della firma definitiva della scorsa settimana, nella dichiarazione finale d’intenti siglata nel novembre 2014.
Per l’Australia si aprono quindi opportunità favorevoli verso il suo più grande mercato di esportazione di beni e servizi, destinazione che conta per quasi un terzo di tutto l’export australiano. Ora entrambii paesi devono completare le ultime fasi burocratiche livello locale (per quanto riguarda l’Australia, ad esempio, è necessario un passaggio delle carte in Parlamento), terminate le quali l’85% delle merci australiane potrà sbarcare in Cina senza pagare dazi d’ingresso, percentuale che arriverà al 95% entro quattro anni, quando l’accordo entrerà a regime in forma completa.
Opinioni particolarmente positive all’accordo sono state rilasciate da Wine Australia. Secondo quanto dichiarato dal suo regional manager per la Cina, Willa Yang, la Cina è il mercato d’esportazione del vino australiano in più rapida crescita e, sebbene le politiche anticorruzione del governo cinese attuate negli anno scorsi abbiano influito su questo mercato, nel 2014 l’export vinicolo australiano verso la Cina è cresciuto dell’8% fino a 400mila ettolitri e per un valore complessivo di circa 224 milioni di dollari australiani.
Dopo la Francia, l’Australia è stata lo scorso anno (dati Wine Australia) il secondo fornitore di vino in bottiglia per il Paese della Grande Muraglia, fornendo il 18% in valore e il 14% in volume di tutto l’import cinese di vino. Il valore medio di vendita del vino australiano in Cina è di 6,3 dollari americani al litro, il più alto di tutti i primi cinque fornitori internazionali.
Si noti che, come dichiarato anche dal ministero del commercio d’Australia, gli accordi recentemente siglati tra questo paese Corea e il Giappone hanno già avuto un risultato positivo per le esportazioni di vino, già cresciute rispetto allo scorso anno.
FEB
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