L’informazione sulle opportunità legate alla sponsorizzazione di manifestazioni sportive e di campioni dello sport quali strumenti di marketing e promozione del vino è stata, almeno fin dagli anni Trenta del secolo scorso, oggetto di contributipubblicati sull’organo di stampa dell’Unione Italiana Vini.
Già nel febbraio del 1930, per fare solo un esempio, su Il Commercio Vinicolo (questo fu fino al 1950 il nome della testata che oggi conosciamo come Il Corriere Vinicolo), comparve un articolo dal titolo “Birra Vino e Sport”, nel quale – sul campo della battaglia allora spumeggiante tra produttori di vino e di birra – veniva denunciato, a difesa del vino, il tentativo da parte di alcuni birrai di promuovere la birra per (supposte) qualità igenico-terapeutiche, capaci di “favorire la conquista degli… allori olimpionici”.
Nello stesso articolo era suggerito, tra le righe, anche quanto potesse essere fruttuoso il ricorso agli sportivi per la “propaganda” del vino, “poiché tutti gli avvenimenti più sereni e più lieti della nostra vita […] sono legati nel ricordo a un tintinnar di bicchieri pieni di quel fragrante, delizioso prodotto delle nostre vigne… E gli sportivi italiani […] amano certamente brindare alle loro vittorie con del buon vino: poiché c’è in questo — racchiuso misteriosamente nelle sue molecole — il senso della speranza serena, della fiducia, dell’ottimismo: c’è in esso — in una parola — il senso della vittoria”.
Passati quasi cent’anni, cambiati radicalmente i tempi e innovatesi le strategie di marketing, il tema dell’attività di sponsorship dei marchi di vino nello sport torna su Il Corriere Vinicolo n. 7 del 26 febbraio 2024, con in un’inchiesta di Franco Santini.
Dal classico spumante, strumento per antonomasia di celebrazione della vittoria, alle sponsorizzazioni di gare ciclistiche che fanno da traino all’enoturismo, passando per etichette personalizzate, iniziative social, testimonial famosi e partnership di respiro internazionale. Il sodalizio commerciale tra vino e sport funziona ancora oggi alla grande. Anche nel marketing, sebbene sia difficile quantificarne i risultati. Un binomio più forte, frequente e munifico di quanto l’apparente contraddizione tra alcol e “vita da atleta” potrebbe far pensare.
Nel servizio anche la testimonianza di alcuni casi esemplari e l’analisi critica di un esperto, Massimiliano Bruni, docente di marketing all’università Iulm di Milano.
Ricordiamo che tutti gli articoli pubblicati su Il Commercio Vinicolo (1928-1950) e su Il Corriere Vinicolo (dal 1950 ad oggi), sono consultabili nell’Emeroteca digitale – Archivio storico CV.
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