Nel primo semestre 2022 le importazioni di vino in Svizzera sono diminuite del 5,2% in volume rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno, fino ad un volume di 920.000 ettolitri e del 1,7% in valore, così da totalizzare un fatturato di 653 milioni di CHF (circa 678,5 milioni di euro).
Come suggerisce un recente report dell’Observatorio Español del Mercado del Vino (OeMV), realizzato per conto dellaOrganización Interprofesional del Vino de España sui dati delle dogane elvetiche, è invece cresciuto il prezzo medio d’acquisto fino a 7,14 CHF/litro (+3,7% vs periodo precedente), valore ben più alto di quello medio del commercio mondiale di vino.
La decrescita delle importazioni vinicole elvetiche registrata nel primo semestre 2022 si è verificata in seguito a un 2021 di buon incremento degli acquisti oltreconfine: +3,8% in volume e +15,9% in valore rispetto al 2020.
Guardando alle tipologie, nei primi sei mesi del 2022 è il vino spumante a fare da traino alle importazioni, con un incremento in volume del 8,7% (fino a 103.000 hl) e in valore del 12% (fino a 104,2 milioni di franchi); il prezzo medio pagato per gli spumanti in ingresso è stato di 10,08 CHF/l (+3%). Il commercio in ingresso del vino fermo in bottiglia è diminuito invece del 11,8% in volume e del 4% in valore. Il vino sfuso “si salva” in volume (+5,2%) ma perde l’1,9% in valore. Male anche il vino in Bag-in-box: -15,1% volume e -3,4% valore.
Primi fornitori di vino per la Svizzera sono la Francia per valore (+1,2% fino a 259,9 milioni di CHF) e l’Italia per volume (-4,3% fino a 381.000 hl). L’Italia è però il primo fornitore di vino spumante, con una quota in volume delle importazioni per questa tipologia del 61,5%: spediti 64.000 hl (+8,4%) per un fatturato complessivo di 2,3 milioni di franchi (+8,2%).
FEB