Secondo i dati delle dogane elvetiche, lo scorso anno la Svizzera ha importato 1,77 milioni di ettolitri di vino (-6,1% vs 2021) per un valore complessivo di 1,289 milioni di CHF, fatturato in calo del 4,1% rispetto all’anno precedente. Nella caduta di volume e valore, unico indicatore in crescita è stato il prezzo medio, +2,1% fino a 7,29 CHF/litro.
Guardando al lungo periodo, è interessante notare che dall’inizio del secolo le importazioni volume da parte della svizzera sono state sostanzialmente stabili, crescendo via via invece in termini di valore, anche attraverso un netto scambio di peso, nel corso di 22 anni, tra le importazioni di vino sfuso e di vino in bottiglia.
Dati, questi e i seguenti, raccolti in un report realizzato dall’Observatorio Español del Mercado del Vino in collaborazione con Organización Interprofesional del Vino de España (OIVE).
Prodotto vinicolo principale dell’import vinicolo elvetico è il vino fermo in bottiglia: di questo sono arrivati nel 2022 dall’estero 972.000 hl per un valore di 951,2 milioni di franchi. Le importazioni di vino spumante contano 236.000 hl e 243,3 milioni di franchi; quelle di vino sfuso 492.000 hl e 70,2 milioni di franchi. Acquistato inoltre oltreconfine vino in B-i-B per 68.000 hl e 23,3 milioni di franchi e mosto per 15.000 hl e 4,6 milioni di franchi.
L’Italia è il primo fornitore di vino per volume con spedizioni 2022 per 740.000 hl (-6,5%), seguita dalla Francia con 388.000 hl (-9%), dalla Spagna con 303.000 hl (+4%), dal Portogallo 100.000 hl (-15,1%) e dalla Germania con 61.000 (-4%).
Primi cinque fornitori in termini di valore sono stati lo scorso anno la Francia con 498,1 milioni di CHF (-1,5%), l’Italia con 458,6 milioni di CHF (-3,9%), la Spagna con 144,2 milioni di CHF (-8,5%), la Germania con 41,2 milioni di CHF (-6%), il Portogallo con 36,8 milioni di CHF (-16%).
FEB