È oggi in atto uno spostamento dell’attenzione dei consumatori verso le etichette di pregio sugli scaffali dei supermercati. Lo suggeriscono i dati Iri recentemente presentati in un convegno tenutosi a Vinitaly Special Edition. Al contempo, l’emergenza sanitaria e l’esplosione dell’on-line hanno fatto da detonatori nell’evolversi dei rapporti tra il mondo produttivo e la grande distribuzione organizzata (GDO) proprio in tema di gestione delle etichette premium. La Gdo si dice pronta a offrire servizi e garanzie per implementare prodotti di fascia alta ma il convitato di pietra del mercato è ormai l’online, dove i consumatori cercano informazioni su prezzi e promozioni, che sta facendo saltare il banco degli steccati tra i vari canali. Come dovono agire cantine per gestire (e non subire) questi cambiamenti? Su Il Corriere Vinicolo n. 35, in un servizio di Giulio Somma e Fabio Ciarla, si possono leggere pensieri e proposte dei rappresentanti della GDO da un lato (Iper la Grande, Coop Italia, Todis, Ama-Crai) e di alcuni esponenti del mondo vinicolo (Antonio Rallo – Donnafugata), Stefano Leone (Marchesi Antinori), Andrea Lonardi (Bertani Domains), Chiara Lungarotti (Cantine Lungarotti), Michele Bernetti (Umani Ronchi) e Pietro Ratti (Cantine Renato Ratti).
Vini premium in GDO: gestire le tendenze post-covid
