Su Il Corriere Vinicolo 5/2024 del 12 febbraio) è pubblicato il testo integrale della relazione presentata da Carlo Flamini (coordinatore dell’Osservatorio del Vino di UIV) alla 20a edizione di Amarone Opera Prima, evento organizzato dal Consorzio Vini Valpolicella tenutosi a Verona tra il 3 e il 4 febbraio scorsi (e a cui lo stesso numero del settimanale di Unione Italiana Vini dedica la prima e diverse altre pagine).
Secondo l’Osservatorio di UIV, l’evoluzione dei consumi, per i quali è attesa per il prossimo futuro una sostanzialmente stabilità a livello mondiale, sta penalizzando i vini rossi, che subiscono cali delle vendite e dell’export. Dopo il picco del 2021, frutto del rimbalzo post-pandemia (322 milioni di ettolitri), nel 2023 si è scesi a 304 milioni, livello che rimarrà sostanzialmente inalterato fino al 2027. In questo quadro, la crescita tumultuosa attesa per i vini spumanti e rosati sarà smorza- ta dal leggero aumento dei vini bianchi (+2 milioni di ettolitri tra 2023 e 2027) e appesantita dal calo dei vini rossi, che dal boom del 2021 – 125 milioni di ettolitri – riprenderanno il per- corso discendente che era già in atto da prima del Covid e che li porterà tra 2023 e 2027 a perdere 4 milioni di ettolitri, a 112 milioni.
Una situazione tuttavia dalla quale si può riprendere a crescere, coltivando (e trasmettendo) forti valori di identità e coerenza territoriale e stilistica. Il futuro è infatti di chi saprà individuare le proprie nicchie di consumo e rispondere con prodotti sempre più “sartoriali”
Nel servizio, il punto sui mercati di Stati Uniti, Unione Europea, Cina e Italia.