I ricercatori europei hanno compiuto progressi nella ricerca di un’alternativa all’aggiunta di anidride solforosa nei vini rossi e in altri alimenti, come la frutta secca. Secondo quanto reso noto da un comunicato della Commissione europea, il progetto “so2say”, finanziato dall’Unione europea e diretto da ttz Bremerhavenn, un centro di ricerca applicata senza scopo di lucro in Germania, ritiene di aver individuato un’associazione di due estratti che può essere utilizzata in alternativa. Entrambi questi estratti sono naturalmente presenti nel vino. Secondo il progetto, si potrebbe ridurre la presenza di SO2 nel vino di oltre il 95%.
Vini contenenti il nuovo additivo sono già stati assaggiati nel Regno Unito, in Spagna e in Germania e – secondo quanto rendono noto i responsabili del progetto – sono stati giudicati buoni quanto i vini di riferimento contenenti solfiti. Un altro lotto è stato imbottigliato nel maggio 2012 e sarà aperto nel gennaio 2013 dai nove membri del consorzio del progetto. Ulteriori test saranno eseguiti quattro mesi più tardi. In caso di esito positivo, la fattibilità tecnica del nuovo estratto sarà stata dimostrata e si potranno avviare le relative procedure di autorizzazione.
Il progetto triennale “so2say” è iniziato nel giugno 2009 con una dotazione di bilancio totale di 4,1 milioni di euro, di cui 3,0 milioni di euro finanziati dal Settimo programma quadro dell’UE per la ricerca e lo sviluppo tecnologico (7° PQ). I nove membri del progetto sono: ttz-Bremerhaven dell’Università di Bonn e Meyer Gemüse bearbeitung GmbH (Germania); Università di Wageningen e Frutarom Netherlands BV (Paesi Bassi); Campden BRI, un’organizzazione di ricerca in ambito alimentare (Regno Unito); Biurko Gorri, un produttore di vino, Tecnalia, un’impresa di ricerca applicata e Ekolo Productos Ecológicos, un produttore di prodotti alimentari biologici (Spagna).
Per ulteriori informazioni: www.so2say.eu e il sito del ttz Bremerhavenn dove vengono forniti maggiori dettagli sulla metodica seguita dal progetto di ricerca.
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