Sono state quaranta le cantine provenienti dall’Argentina che quest’anno hanno partecipato alla Vinexpo di Hong Kong; nell’edizione precedente della stessa fiera, nel 2010, erano state solamente ventiquattro. Un buon numero se si considera che per partecipare a questa fiera i produttori argentini devono investire circa 20mila euro tra viaggio, stand e permanenza; circa il doppio rispetto a un viaggio promozionale in Europa o negli Stati Uniti.
L’aumento del numero degli espositori, secondo quanto dichiarato da Susana Balbo, vicepresidente di WofA (Wines of Argentina), è legato anche a una scelta di campo: in un momento in cui le spese per la promozione devono essere fatte con molta attenzione, la Vinexpo di Hong Kong è stata preferita alla London International Wine Fair 2012.
L’interesse per il mercato asiatico è in crescita dunque anche in Argentina. Il costo medio per cassa dell’esportato argentino (più di 40 dollari FOB) non si colloca nel segmento basso, questo non per scelta dei produttori ma per una logica questione di costo-beneficio. Secondo Susanna Balbo, per essere competitivo in Cina, il vino argentino dovrebbe collocarsi intorno agli 8$ a bottiglia nel retail e puntare soprattutto sulle vendite on-trade, canale più lento da conquistare ma che appare più vantaggioso nel lungo periodo.
FEB
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