Anche la birra sposa la naturalità. Dopo la corsa all’industrializzazione, ora l’industria torna alla natura. Presentata all’Expo 2015 di Milano, la nuova Birra Moretti Baffo d’Oro “Fatta col sole” lascia intuire che qualcosa di grande è successo nel processo di produzione di questo grande classico italiano, dal 1995 rilevato dalla multinazionale Heineken. La Moretti Baffo d’Oro è infatti la prima birra in cui tutto il processo produttivo è stato rivisto in chiave naturale e sostenibile. Dalla selezione delle materie prime, ottenute con processi di lotta integrata, all’utilizzo di energia autoprodotta e rinnovabile, ricavata mediante l’installazione di 9mila pannelli fotovoltaici sugli stabilimenti; dal risparmio idrico, alla sicurezza sul lavoro.
Un progetto ecologico e globale per produrre birra al 100 % sostenibile che Heineken ha deciso di realizzare proprio in Italia, negli stabilimenti di Comun Nuovo di Dalmine, in Lombardia, e di Massafra, in Puglia. Con un investimento di circa 60 milioni di euro necessari per rivedere in chiave più ecologica strutture produttive, logistica, approccio mercantile, nonché il processo di lavoro, adattato alle nuove esigenze. Ma anche per finanziare i progetti di ricerca sul prodotto. Nei nuovi stabilimenti è vietato fumare in tutti gli spazi ed è vietato sprecare, dunque ai dipendenti, ma anche ai visitatori, viene chiesto di prestare “occhio alla goccia”, o di “spegnere la luce” se si è gli ultimi a rimanere in una stanza. Un cambiamento davvero radicale per un prodotto innovativo nel panorama globale, che ha trovato il suo trampolino di lancio proprio all’Expo di Milano.
Nell’articolo integrale pubblicato sul numero 30 de Il Corriere Vinicolo trovate anche i numeri della realtà industriale Heineken in Italia, che impiega quattromila persone e produce il 29% della produzione nazionale, i commenti dell’amministratore delegato Ecwin Botterman e il decalogo dell’innovazione secondo Birra Moretti-Heineken, dal valore del made in Italy, al rispetto dell’ambiente, dalla qualità al giusto prezzo, all’educazione al consumo responsabile.
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