Importazioni in leggera crescita in Canada: a settembre, sul fronte bottiglia (esclusi spumanti), sono stati acquistati poco meno di 2 milioni di ettolitri (+2%), per un esborso di 1,4 miliardi di dollari canadesi, equivalenti a una crescita del 3% rispetto al corrispondente periodo dell’anno scorso.
Rispetto a come era stato chiuso giugno, vi è un miglioramento sia sul fronte delle quantità (saldo zero nei primi sei mesi) sia del valore, con il primo semestre che aveva archiviato una crescita del 2%.
L’Italia va in scia al mercato, migliorando il bilancio del primo semestre sia a volume (da -5% a -2%), sia a valore (da zero a +3%), dati che consentono al nostro Paese di confermare il secondo posto dietro agli Stati Uniti e prima della Francia.
Francia che invece peggiora le performance rispetto alla chiusura di giugno: a volume, dal -1% si arriva addirittura a -4% e a valore da -3,5% si scende a -6%, con listini sotto del 2% rispetto a settembre dell’anno scorso.
Chi viaggia ormai alla grande su questo mercato sono gli americani, che migliorano di un paio di punti le performance già di crescita di giugno, portandosi sopra i 310 milioni di dollari.
Per quel che concerne i fornitori di seconda fascia, l’Australia, pur restando in terreno negativo, riduce le perdite del primo semestre, mentre l’Argentina conferma il trend positivo sui valori, saliti del 4%. Alla Spagna la palma di best performer tra i fornitori europei, dato ancora in crescita rispetto a giugno, mentre ancora migliore è il balzo delle cantine neozelandesi, oltre +17% di aumento. Bene anche il Cile, anche se in rallentamento sulla performance di giugno, e il Sudafrica. In stallo Portogallo e Germania.
Canada, importazioni vino settembre

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